Quando si viene segnalati come dei protestati (cattivi pagatori) bancari, sopraggiungono numerosi problemi. Diventa impossibile prendere vari finanziamenti o prestiti e si resta, a dir poco, scoperti. Per questo esistono delle società specializzate nei servizi finanziari ad aziende protestate come Conto Protestati Service.
Si viene quindi inseriti nel Registro dei Protesti, cosa che complica ulteriormente le faccende e apre le porte a diversi altri problemi. In molti credono che per essere cancellati dal Registro dei Protestati basti semplicemente risanare il debito, ma non è affatto così. Il tribunale competente dovrà occuparsi di esaminare la richiesta della persona richiedente da capo cercando di trovare un motivo valido per eseguire la cancellazione del protesto bancario.
Per farlo bisogna regolarizzare il pagamento. Inoltre c'è anche un'altra caratteristica importante che bisogna rispettare: dall'ultimo protesto bancario dev'essere trascorso almeno un anno. Nel caso in cui questo termine non fosse ancora trascorso, il tribunale potrebbe rigettare completamente la richiesta.
La richiesta va indirizzata sempre al tribunale e deve contenere tutti i dati anagrafici del richiedente, come il suo nome, cognome, la data e il luogo di nascita, il recapito telefonico e anche la residenza. Nella richiesta vanno allegati vari documenti, come l'atto di protesto, il documento d'identità, i certificati originali dei titoli protestati (va bene anche una fotocopia con tanto di dichiarazione del beneficiario che deve attestare il saldo del debito con una qualificazione energetica e anche una firma autentica. A tutto questo si aggiunge anche la necessità di eseguire la visura aggiornata dei vari protesti: questo documento viene reso disponibile le strutture della Camera di Commercio.
A tutto questo si aggiunge anche il certificato di residenza storico, utile nei casi di omonimia della visura. Se tale richiesta riguarda una società, piuttosto che una persona, la richiesta di cancellazione dal registro dev'essere svolta da un legale che rappresenta l'azienda in questione. Tale richiesta non può essere svolta sempre e c'è un preciso iter da rispettare: al massimo 5 anni. Qualora lo si volesse, ci si potrebbe rivolgere alla Corte d'Appello per contestare la decisione negativa del Tribunale.
Qualora il verdetto del Tribunale fosse positivo, in favore del richiedente, si potrà presentarlo alla Camera di Commercio insieme alla richiesta (che deve contenere una marca da bollo dal valore pari a 16 euro), a cui va aggiunta anche la copia di un documento d'identità. Per ogni assegno, inoltre, bisogna anche pagare una commissione dal valore pari a 8 euro. La cancellazione dal Registro dei Protestati avviene nell'arco dei 20 giorni lavorativi dalla data di presentazione della domanda. Al cliente viene recapitata una comunicazione relativa all'avvenuta cancellazione.
Cancellazione automatico dal Registro dei Protestati
Oltre a poter usufruire della decisione del Tribunale, tutti gli interessati a essere cancellati dal Registro dei Protestati possono aspettare la cancellazione automatica. Questa avviene nell'arco dei 5 anni dalla data d'inserimento: una volta che si viene cancellati si diventa in grado di richiedere nuovamente il prestito alla banca.
Non bisogna fare confusione con i tempi: la durata dei 5 anni parte dal momento della fine della data del contratto. Quindi, se il contratto finisce nel 2022 e nello stesso anno si viene inseriti nel Registro Protesti, la cancellazione dallo stesso può avvenire unicamente nel 2027. Solo a quel punto si smetterà di essere dei cattivi pagatori, non prima.