E' da due anni oramai che lottiamo contro questo nemico invisibile chiamato Covid-19, il nostro stile di vita a causa di questa malattia ha subito un cambiamento radicale . La situazione in Italia e nel mondo è notevolmente peggiorata da quando si sono sviluppate le varie varianti del virus, le distinzioni fra queste sono spesso fini, ma è fondamentale saperle riconoscere al fine di combatterlo al meglio e di non lasciare che si insinui in noi senza che noi ce ne accorgiamo
Covid-19 e variante Omicron
I virus possono essere definiti come microorganismi costituiti da Dna o Rna, a seconda del tipo di virus, contenente ciò che permette la riproduzione del virus e da un certo numero di proteine, di cui alcune situate nel capside. La principale caratteristica di questi microorganismi è quella che necessitano di un organismo che li ospita per sopravvivere. Le varianti si sviluppano in seguito a mutazioni genetiche avvenute al momento della replicazione del genoma virale una volta infettato un'organismo. Sono così nate anche le varianti del covid e, in questo momento, è soprattutto una quella che sta mettendo in difficoltà la vita quotidiana, la variante Omicron. Questa, rispetto alle altre, risulta molto più difficile da individuare e senza l'ausilio di un tampone rapido o molecolare è quasi impossibile accorgersi di averlo.
I sintomi di questa variante, infatti, soprattutto se su una persona vaccinata, sono molto simili a quelli di un comune raffreddore o di una influenza, infezioni che non sono affatto rare durante questo periodo dell'anno. Quindi, guardando le statistiche, cosa cambia concretamente fra le varianti? I dati provenienti dall'Inghilterra ci danno una grossa mano, dicono infatti che circa il 41 % delle persone che risultavano positive alla variante Delta non sentiva più ne sapori ne odori, invece nel caso della variante omicron questa stima si aggira fra il 12 ed il 23%. Gli epidemiologi sono stati in grado di darci un quadro completo riguardo i sintomi di quest'ultima variante, questi comprendono naso che cola, gola che brucia, dolori alle ossa, stanchezza, starnuti e mal di testa, è fortemente raccomandato, perciò, restare isolati e provvedere al tampone se si presentano questi sintomi. I sintomi sono sicuramente molto più deboli rispetto alle altre forme del virus, questo sicuramente è stato influenzato dal vaccino che è in grado di mitigare gli effetti della malattia e di alzare la protezione nelle persone.
Un'altra motivazione in grado di spiegarci la diminuzione della potenza è che ora come ora le fasce di età maggiormente colpite sono quelle tra pediatriche e più in generale quelle sotto i 40 anni, fasce di età che come ben risaputo hanno una tolleranza decisamente maggiore rispetto al virus. Dal punto di vista prettamente scientifico, invece, la minor pericolosità della variante è spiegata in modo semplice, è stato infatti dimostrato che questa tende ad attaccare maggiormente le vie aeree superiori, ovvero naso e gola, rispetto ai polmoni. Questo è stato possibile grazie ad uno studio dell'università di Hong Kong, qua, mettendo a contatto il virus con cellule umane del tessuto dei bronchi, essa si moltiplica con una velocità superiore di ben 70 volte rispetto alla variante Delta, mentre nelle cellule dei polmoni il processo avviene in maniera molto più lenta.
Questo fatto spiega benissimo la minore pericolosità e oltre a questa spiega anche la maggiore contagiosità: il virus, riproducendosi meglio nelle vie aeree superiori, è molto più contagioso e, non trovandosi bene nelle cellule polmonari, molto meno pericoloso.